Armadi realizzati in materie plastiche

Armadi in plastica

Nel vasto panorama degli elementi d’arredo non si può fare a meno di constatare che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede l’impiego di materiali innovativi, soprattutto dei derivati del carbone e del petrolio che molto spesso vengono indistintamente accomunati sotto la dicitura di materie plastiche, ma che in realtà andrebbero distinte a seconda dei componenti originari di partenza, del processo produttivo utilizzato per confezionare il prodotto finito e del tipo di “plastica” che è stata impiegata, perché ciascuna ha un nome specifico ed è caratterizzata da parametri che la differenziano dalle altre, a partire da considerazioni di ordine estetico che riguardano la finitura (sia essa opaca o più o meno trasparente, lucida oppure no), fino a questioniArmadio di design in plastica di ordine più pratico concernenti la resistenza e la rigidità del materiale. A prescindere da valutazioni tecniche inerenti la specifica tipologia di materiale, le cosiddette materie plastiche, in generale, si prestano alla perfezione in particolar modo per la realizzazione di moltissimi complementi d’arredo, come ad esempio specchi, cornici, vasi, mensole e suppellettili varie, ma anche di veri e propri mobili di una certa importanza, anche dal punto di vista dimensionale, come letti o poltrone. Se però, ad esempio, prodotti come i tavoli, i tavolini, le sedie, i pouf o le librerie sempre più spesso vengono forgiati utilizzando materie di questo tipo, per quanto riguarda tutti gli arredi che solitamente compongono le camere da letto il loro utilizzo è molto meno frequente e questo dunque vale anche per gli armadi. Il motivo di tutto ciò forse non va ricercato soltanto in fattori culturali, anche se è innegabile che, per certi versi, questi abbiamo la loro influenza: infatti quando si parla di spazi intimi e privati (come quelli che caratterizzano una stanza da letto) si è abituati ad un altro tipo d’arredi rispetto a quelli in plastica, magari meno d’impatto visivo, ma più accoglienti e familiari e dunque si finisce inevitabilmente per incontrare una sorta di resistenza “psicologica” a materiali considerati piuttosto freddi ed impersonali, anche perchè la stragrande maggioranza delle persone durante il sonno ed i momenti di relax ed intimità desidera essere circondato da materiali ritenuti più nobili e di certo più naturali della plastica.

Molto probabilmente vi sono però, di fondo, anche motivi di ordine più pratico che, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione degli armadi, portano a preferire altri materiali alla plastica: infatti sia che si tratti di modelli a battente piuttosto che, a maggior ragione,  di armadiature caratterizzate da ante a libro o scorrevoli vi è sempre una componente tecnica non solo strutturale, ma anche meccanica, molto importante, rappresentata ad esempio dalle cerniere o dalle guide che consentono lo scorrimento e l’apertura delle ante e dei cassetti, che inevitabilmente prevedono l’impiego di parti metalliche e che non sempre consentirebbero un impiego corretto se abbinate a materiali plastici. Molto probabilmente le materie plastiche si prestano meglio ad interpretare altre tipologie d’arredi; sono perfette ad esempio per tutti quei “pezzi monoscocca” (come poltrone o tavoli), che proprio grazie all’impiego di questi nuovi materiali, nonchè a tecniche sempre più evolute e raffinate di stampaggio, possono interpretare le fantasie dei designer, incarnando forme sempre più stravaganti ed ardite, difficilmente ottenibili con materie di tipo più tradizionale.

Invece quando si parla di armadi, pensando ad un determinato tipo di materiale, solitamente ad essi si associa incondizionatamente il legno, che rimane indubbiamente il materiale per eccellenza, soprattutto per quanto riguarda le strutture; per quanto invece concerne la finitura delle ante oltre al legno, si può contare su altre tipologie di materiali dal vetro, al cuoio, dallo specchio al tessuto ed ovviamente in alcuni casi anche alle materie plastiche. Nonostante tutto nell’immensa gamma di prodotti presenti sul mercato non mancano di certo anche armadi realizzati, in tutto e per tutto o più frequentemente solo in parte, con materiali plastici, anche perché le sperimentazioni nel campo del design e dell’arredo sono all’ordine del giorno e di certo non si lascia intentata alcuna strada.

Armadi in plastica

Il più delle volte l’utilizzo di materie cosiddette plastiche è limitato a piccoli elementi di dettaglio: ad esempio possono essere impiegati materiali di questo tipo per la realizzazione di maniglie dall’aspetto piuttosto particolare, che con la loro estetica ed attraverso l’uso del colore caratterizzano l’intera armadiatura rendendola unica e donandogli quel non so che di particolare. Questo ad esempio avviene per i vari soggetti proposti dall’azienda Moretti Compact come maniglie per gli armadi dedicati a bambini e ragazzi e realizzati in metacrilato trasparente colorato a forma di macchia, di omino o quant’altro; o ancora per i divertenti bottoni variopinti della Doimo Cityline.

Per i motivi precedentemente illustrati resta difficile comunque trovare armadi destinati a contenere abiti, biancheria ed accessori personali realizzati in tutto e per tutto con materie plastiche; invece quasi sempre in plastica (o in alternativa in metallo) vengono prodotte le armadiature destinate ad ambienti di servizio (come terrazzi, giardini, sottoscala, cantine o box), che servono da dispensa, oppure a contenere scope, stracci, detergenti, o come ricovero degli attrezzi, dal trapano al martello o quant’altro possa essere utile per il fai da te o le faccende di casa, ma non debba per Armadi di servizio forza rimanere quotidianamente a portata di mano e soprattutto possa tranquillamente essere riposto in un luogo lontano dalla vista, anche all’esterno (dunque in un luogo umido e non riscaldato). Probabilmente ognuno di noi possiede almeno un armadietto in plastica di questo tipo, dalle dimensioni variabili a seconda di cosa dovrà contenere e dove andrà posizionato, ma comunque mai eccessive ed internamente dotato di ripiani regolabili. In questi casi non importa né l’aspetto estetico (solitamente infatti si tratta di prodotti realizzati in comune plastica di colore grigio, o con tinte sulle quali lo sporco si nota poco), né che le ante abbiano un’eccessiva tenuta alla polvere; lo scopo principale di questi oggetti è unicamente quello contenere diverse cose in ordine e lontano dalla vista.

All’interno degli ambienti domestici invece l’uso delle materie plastiche, abbinato ovviamente agli armadi, trova il suo maggior impiego nelle camerette destinate ai bambini ed ai ragazzi e questo per diversi motivi. Innanzitutto si tratta di materiali perfetti per i bambini perché è resistenti, simpatici, versatili e facili da pulire e mantenere e poi non va dimenticato che per questa categoria d’utenti è assolutamente sconsigliato optare per ante vetrate o a specchio (ovviamente per motivi di sicurezza), dunque se si vuole realizzare una composizione con superfici lucide e colorate, senza utilizzare una normale laccatura del legno bisognerà optare per le materie plastiche. Molto di moda e divertente è il metacrilato: materiale plastico trasparente, solitamente opaco (ma utilizzato anche in versione più lucida), che viene utilizzato per la realizzazione dei pannelli frontali delle ante degli armadi, soprattutto per quelle scorrevoli, anche se è frequente vederlo impiegare anche per realizzare composizioni variopinte con ante a battente. Solitamente i pannelli delle ante prodotte in metacrilato (sia che si tratti di ante battenti piuttosto che scorrevoli) vengono comunque montati su telai d’allumino. L’effetto visivo è piacevole, ma attenzione perché con le ante in metacrilato, anche se non nitidamente si vede bene ciò che è contenuto all’interno dell’armadio e dunque non è una finitura consigliata per i disordinati cronici. Anche per questo motivo sovente le ante di questo tipo vengono alternate con altre di diversa fattura, in tono o  a contrasto, ma attraverso le quali sia impossibile vedere!

 

Armadi di servizio in plasticaNon mancano però prodotti completamente realizzati in materiale plastico e pensati per una clientela più adulta, sebbene comunque giovane ed amante dei prodotti divertenti, spiritosi, colorati e dall’estetica insolita e assolutamente contemporanea. Tra questi spicca Todo, il sorprendente armadio-baule prodotto da Servetto, azienda leader nella produzione di accessori ed attrezzature per guardaroba e cabine armadio, intermente realizzato in materiale termoplastico con la tecnica di stampaggio rotazionale. Si tratta di un mega box, decisamente piccolo se paragonato alle dimensioni di un normale armadio moderno, perché è alto all’incirca 1 metro e quaranta centimetri e misura 60 cm in larghezza e 35 cm in profondità, disponibile in quattro differenti varianti di colore (dall’arancione brillante al bianco, passando per il grigio ed il marrone) e attrezzato all’interno unicamente con cinque ripiani da un lato ed un gancio porta grucce dall’altro, motivo per cui di certo un “armadio” di questo tipo non potrà essere l’unico di cui disponiamo, in quanto non potrà mai contenere tutti i nostri abiti (per quanto noi possiamo averne pochi!) e le nostre cose. A prima vista somiglia quasi ad un’immensa custodia per occhiali o ad un vecchio frigorifero ed apparirà di certo come una presenza insolita all’interno di qualunque stanza; però Todo, se ben posizionato, può diventare un’interessante e divertente oggetto da collocare ad esempio in ambienti come i monolocali o i loft, oppure in camere in cui la presenza di un’armadiatura vera e propria non è contemplata, perché non vi è spazio a sufficienza o magari perché comunque si dispone di una cabina armadio o di un normale armadio posizionato altrove. In questi casi ovviamente quest’armadio rivestirà una funzione più estetica che pratica, anche se certo una volta acquistato non lo lasceremo vuoto, ma magari lo utilizzeremo la sera per appoggiarci gli abiti appena tolti o quelli pronti da indossare per il giorno seguente!

Immagini: www.ferrimobili.it, www.sturmundplastic.com e www.kis.it

Sara Raggi

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